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Immagine del redattoreBiova Project

L’ECONOMIA CIRCOLARE: IL MODELLO VIRTUOSO CHE TRASFORMA LO SCARTO IN RISORSA

Aggiornamento: 19 ott 2020

Tutti ne parlano, ma forse ancora pochi la fanno. L’economia circolare è quel processo per cui a partire da un prodotto di scarto, lo si lavora, lo si trasforma per dargli nuova vita e diventare risorsa per qualcun altro.

Questo modello è in grado di rigenerarsi da solo e garantire un impatto ecosostenibile sull’ambiente.


Non è quindi un caso che Biova Project applichi il sistema di economia circolare alla perfezione, perché il recupero di uno scarto prezioso come il pane invenduto, non può che generare nuovo valore.


Ogni giorno in Italia rimangono invenduti 13 mila quintali di pane. Una cifra davvero impressionante: i founder di Biova Project, che operano come volontari in onlus di recupero e distribuzione alimentare, hanno toccato con mano il problema. Questo quantitativo quotidiano è troppo elevato per essere ridistribuito in carità vista la grande deperibilità del prodotto.

Biova Project nasce quindi con questa idea: applicare l’economia circolare a uno scarto che possiamo definire inevitabile.


Noi di Biova ci occupiamo di recuperare il pane invenduto da supermercati, panetterie, catene di ristoranti o fast food: tutto pane che alla sera è rimasto sugli scaffali e che quindi non può essere rimesso in commercio il giorno successivo.

Il pane viene portato in birrifici vicini ai luoghi di raccolta, viene tostato, sbriciolato e trasformato in birra. Abbiamo quindi ottenuto un prodotto di qualità che può essere rivenduto proprio da chi ce l’ha donato.


Questo processo trasforma 150 chili di pane in 2500 litri di birra artigianale permettendoci di risparmiare sulle materie prime impiegate, in particolare sul malto d’orzo: andiamo infatti a toglierne il 30%, senza contare che tutto questo circolo virtuoso genera un impatto positivo sul pianeta.


Con Biova Project non solo si agisce per ridurre lo spreco, ma alla fine del processo produttivo si ottiene anche una diminuzione consistente di emissioni di Co2. Questa attenzione non si limita solo nell’impiego delle materie prime, ma anche in tutto quello che riguarda ad esempio il trasporto del pane: il pane donato infatti viene raccolto all’interno dei sacchi del malto evitando così l’utilizzo di nuovi involucri.


A oggi con Biova Project siamo principalmente attivi sui territori del Nord Ovest, proprio perché affinché questo modello funzioni, è necessario che i luoghi di raccolta del pane siano vicini ai birrifici che lo trasformeranno in birra.

Ma questo non vuol dire che il nostro impegno si limiti a queste zone, anzi, questo progetto può certamente espandersi in tutta l’Italia perché chiunque può unirsi a questo movimento, e questo rende Biova veramente la birra contro lo spreco.

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2 comentários


Franco Dipietro
Franco Dipietro
03 de set. de 2020

Grazie Roberto! Sì, stiamo replicando la San Salvario in altri territori. Continua a seguirci!


A presto!

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Roberto Belliero
02 de set. de 2020

Buongiorno, a parte farvi i complimenti per il progetto e per l'idea che è stupenda, avrei bisogno di chiedere alcune informazioni a proposito della diffusione del progetto su altri territori. Avete già degli accordi con altri comuni per avviare il progetto con altre realtà, birrifici o catene di rivendita? Perchè il modello sembra esportabile proprio per essere avviato in piccoli comuni... come fossero quartieri come a SanSalvario. Grazie

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